sabato 18 dicembre 2010

riscatti e legge Gelmini

gentile Prof. Pagliarini,
la ringrazio per il suo lavoro che è un vero punto di riferimento per noi universitari. Ho cercato sui precedenti post una risposta al mio problema, ma ho ancora alcuni dubbi. Ho 39 anni e sono stata assunta come ricercatrice a tempo pieno nel marzo 2008. Ho fatto domanda per il riscatto della laurea dopo 8 mesi dall'assunzione (prima del primo scatto) e ad oggi l'INPDAP mi ha risposto chiedendomi una lunga lista di documenti, la maggior parte dei quali devono essere prodotti dall'ufficio pensioni dell'amministrazione della mia Università. Recatami all'Ufficio pensioni hanno cercato di dissuadermi nel portare avanti la pratica (la domanda non potrà avere seguito se non produco i documenti richiesti) e mi hanno detto che a fronte di una spesa di 45000€ circa la mia pensione salirà di pochissimo (hanno stimato dal 50% al 56% dello stipendio netto). Questa affermazione mi è sembrata strana perchè, ipotizzando nel peggiore dei casi di rimanere ricercatrice fino alla pensione, avrei 33 anni di contributi anziché 28. Dopo aver ribadito di voler proseguire con la domanda e voler presentare i documenti richiesti, mi è stato detto che essendo una pratica non urgente verrà messa in coda a tutto il resto del lavoro (pensioni, liquidazioni ecc.) e che quindi impiegheranno moltissimo tempo (anche anni!) a produrre i documenti a me necessari. Questo fatto secondo loro non è un problema in quanto la domanda non decade (la pratica all'INPDAP rimane aperta) e per me è anche più vantaggioso che il conteggio venga ultimato il più tardi possibile. Vorrei sapere se questo è vero e se le loro affermazioni sugli svantaggi del riscatto sono affidabili. Mi conviene riscattare la pensione?
Ultima domanda: se dovesse essere approvato a breve il DDL Gelmini, rientrerei nella soppressione della ricostruzione della carriera visto che dovrei essere confermata a marzo 2011 (ho tre anni di assegni di ricerca)? Diventa subito esecutivo tale provvedimento?
Grazie mille per l'attenzione
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gentile dottoressa
le conviene fare i riscatti e chiedere la rateizzazione in 120 mensilita'. Inoltre l'onere annuale e' totalmente deducibile dal reddito e questo le consente di recuperare parte della spesa. Il calcolo della spesa per il riscatto sara' fatto riferendosi alla retribuzione in godimento al momento della presentazione della domanda. Pertanto il comportamento dell'ufficio, in verita' strano, non le produrra' alcun nocumento. Per quanto attiene gli effetti della legge in itinere, occorre aspettare non solo che sia varata ma che siano emanati i decreti legislativi necessari per l'applicazione di diverse norme della legge. In mancanza nessuno puo' oggi dire quali saranno le procedure applicative. Cordialmente
Alberto Pagliarini

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