domenica 5 dicembre 2010

la legge non prevede priorità nelle chiamate

Gentile prof. Pagliarini,

sono un professore associato, idoneo in un concorso bandito da
un'universita` diversa dalla mia. Nel mese di settembre il CdF di mia
afferenza, previa autorizzazione del SA e del CDA, ha proceduto alla mia
chiamata nei termini seguenti:


"La chiamata del prof. xxxxxxxxxxxxxxxx e` motivata dal fatto che il

candidato presenta competenze specifiche che soddisfano pienamente le
esigenze della Facoltà e che esiste una rimanenza di punti organico, in
rapporto al momento del bando dei concorsi 2008, che la consente.

Il Prof. xxxxxxxxxxxxxxxx prendera` servizio nella data stabilita dal

Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione."

La deliberazione della facolta` si riferiva ai punti organico disponibili
senza tuttavia considerare la presenza di numerosi altri idonei in altre
facolta`. E infatti i punti di organico attualmente disponibili sono (di
molto) inferiori a quelli necessari per la presa di servizio di tutti gli
idonei del mio ateneo. In questa situazione c'e` chi sostiene che gli
idonei fuori sede debbono prendere servizio dopo che abbiano preso servizio
tutti gli idonei interni dell'ateneo, in quanto la loro presa di servizio
avrebbe una priorita` desumibile dalle leggi in vigore. Le chiedo se, a suo
giudizio, tale tesi e` corretta ovvero se, al contrario, idonei interni e
idonei fuori sede, una volta chiamati, si trovino, ceteris paribus, in una
situazione giuridica identica.

Cordiali saluti,


xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

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caro collega
la facoltà che ha bandito il concorso può chiamare uno dei due idonei, o nessuno. Se decide di effettuare la chiamata, per prassi, non per legge, di solito chiama l'idoneo interno. L'altro può allora essere chiamato da altra facoltà di altro ateneo. Ne consegue che non è la legge che stabilisce la priorità della chiamata del candidato interno rispetto all'esterno, ma solo una prassi più o meno consolidata. Nel caso in questione le facoltà della sede hanno proceduto alla chiamata di un candidato interno o esterno, nel senso di fuori sede che ha bandito il concorso, su autorizzazione del SA e del CDA che si sono riservati di stabilire la data di presa di servizio, evidentemente condizionata dalla disponiblità di punti organico. Non essendoci la disponibilità per la presa di servizio contemporanea di tutti i chiamati, gli organi di gestione predetti possono stabilire la data di presa di servizio per ciascun chiamato secondo criteri che riterranno di assumere, quali esigenze più o meno impellenti delle facoltà, copertura di insegnamenti fondamentali molto o poco seguiti o altri criteri. SA e CDA possono anche stabilire come criterio, prima gli interni poi i fuori sede, ma tale decisione è per loro libera scelta, non per un obbligo di legge, inesistente. Cordialmente
Alberto Pagliarini .

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