martedì 16 novembre 2010

sui carichi didattici

Caro collega
sono un professore ordinario da due lustri presso l'Università di
xxxxxxxxxxxx, voglio segnalare che, in contrasto con la normativa vigente sul
mio stato giuridico (DPR 382/1980), il Rettore su proposta del Preside di
Scienze e del Senato accademico, mi ha formalmente comunicato che intende
adottare provvedimenti contro di me se continuo a rifiutare un carico
didattico di 120 ore. Faccio presente che ricopro un corso istituzionale
di 60 ore e ho comunicato alle autorità accademiche che non intendo
accettare un secondo incarico di insegnamento, in sostituzione dei
ricercatori, poichè ho deciso di sostenere la loro protesta per il
gravissimo stato in cui versa l'Università. Ho fatto presente che il mio
comportamento è del tutto legale. In attesa di una cortese risposta invio
i più cordiali saluti

xxxxxxxxxxxxxxx
------------------------------------------------------------
caro collega
sul mio sito http://xoomer.alice.it/alberto_pagliarini puoi leggere la mia
recente nota dal titolo "Stato giuridico o Stato confusionale ?" nella quale
accenno anche alla questione carichi didattici. Ormai è una Babele, ci sono
sedi che hanno stabilito per regolamento, in evidente contrasto con le
norme vigenti, di estendere l'obbligo delle 120 ore di didattica frontale a
tutti i docenti, obbligando illegalmente i docenti che non hanno optato per
la legge 230/05 (Moratti) e hanno preferito rimanere con il vecchio stato
giuridico. Un regolamento non può sostituirsi a una norma di legge. Ci sono
sedi dove ciò non avviene ed altre nelle quali sono stati fissati obblighi
intermedi tra quelli fissati dal vecchio stato giuridico e quelli fissati
dalla legge Moratti. C'è un chiaro abuso che non può essere giustificato
dalla esigenza di mantenere attivi insegnamenti e corsi di studio. Se poi
all'abuso si aggiunge anche la minaccia di provvedimento disciplinare, si
affossa lo stato di diritto con evidente eccesso di potere. Cosa fare? O
accettare l'abuso, per quieto vivere, o scrivere al rettore significando
l'intenzione, ove permanga l'ingiunzione dell'obbligo, di produrre denuncia
per abuso di potere in aperto contrasto con norme vigenti, senza
giustificare il rifiuto per un formale e sostanziale sostegno alla protesta
dei ricercatori, giustificazione non sostenibile, ma per mero rispetto delle
norme vigenti in materia. Cordialmente
Alberto Pagliarini

Nessun commento: