Gentile professor Pagliarini,
sono dal 1983 docente di ruolo nelle scuole medie superiori, e, a seguito di una ventennale produzione scientifica che ho portato avanti nonostante gli oneri scolastici, nella primavera scorsa sono finalmente riuscita a vincere un'idoneità a professore di seconda fascia.
Dalle prime esplorazioni effettuate per cercare di ottenere una "chiamata", ho dedotto che si tratta di un'impresa ardua quasi quanto vincere il concorso stesso, nonostante le cospicue agevolazioni per chiamate di idonei non strutturati riconfermate nell'art. 5 del FFO 2010.
Mi si presenta ora la possibilità di sostenere con buone possibilità di successo un concorso per ricercatore nella stessa area disciplinare in cui ho conseguito l'idoneità di II fascia, e mi rivolgo alla sua straordinaria competenza per risolvere alcuni dubbi:
1) il trattamento economico previsto attualmente per un ricercatore sarebbe per me fortemente penalizzante? Il mio stipendio attuale si aggira sui 1.800 euro netti;
2) l'aver conseguito l'idoneità di II fascia quando non ero ancora incardinata nei ruoli dell'Università, comporterebbe ancora la possibilità - una volta divenuta ricercatrice - di essere chiamata come associata con le agevolazioni previste dal FFO (sempre che in futuro siano riconfermate)?
3) più in generale, esiste - statisticamente parlando e alla luce dei futuri rivolgimenti strutturali - la possibilità che un ricercatore in possesso dell'idoneità di II fascia non riesca a sfruttarne il valore e a passare di grado?
Perdoni l'eventuale ingenuità di queste domande, ma non riesco a capire quale possa essere la cosa giusta da fare, salvaguardando dignità professionale e retributiva, in una situazione come la mia.
Le sarò pertanto infinitamente grata se mi aiuterà a orientarmi nell'individuare la scelta più opportuna.
Con la più viva cordialità
xxxxxxxxxxxxxx
------------------------------------------------------------------
gentile collega
rispondo ai suoi dubbi. La retribuzione iniziale di ricercatore non confermato è inferiore, non di poco, alla sua attuale retribuzione nella scuola. All'atto dell'inquadramento come ricercatore non confermato ha diritto ad un assegno ad personam pari alla differenza tra la sua attuale retribuzione lorda pensionabile e quella che le competerà come ricercatore non confermato. L'assegno è riassorbibile con i futuri miglioramenti economici cioè l'aumento annuale ISTAT, l'aumento dopo il primo anno con attribuzione del 70% della retribuzione annua lorda dell'associato non confermato alla prima classe retributiva, l'aumento del 2,5% dopo due anni del triennio di conferma. In effetti, per tre anni, manterrà più o meno invariata la sua retribuzione. Utilizzando le mie tabelle retributive potrà avere un quadro quasi esatto dell'andamento della sua retribuzione, prevedendo un aumento annuale ISTAT del 2%. L'idoneità a professore associato resterà valida anche nella nuova posizione di ricercatore. Le difficoltà di chiamata come associato resteranno quasi invariate salvo che la sua facoltà, disponendo del budget, nei limiti del blocco della chiamate imposto dalla legge, non decida di effettuare la chiamata. Nell'attuale caos politico-legislativo è difficile fare una qualsiasi previsione sul futuro. Cordialmente
Alberto Pagliarini
domenica 31 ottobre 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento