lunedì 18 ottobre 2010

concorsi non banditi ricorso contro il MIUR

Gent.mo Prof. Pagliarini
le pongo il seguente quesito che interessa sia me personalmente che i
colleghi del mio settore scientifico disciplinare (SECS-S/02), ma che
credo interessi colleghi di altri settori poco "popolosi".
Nel settore SECS-S/02, l'ultimo concorso di II fascia è stato bandito
nella I sessione 2004 (è stato bandito un solo concorso in Italia,
Università Mediterranea di Reggio Calabria), mentre l'ultimo concorso di
I fascia è stato bandito nella II sessione 2001 (è stato bandito un solo
concorso in Italia, Università di Messina, allora il settore era
denominato S01B).

D'altra parte l'/ /ART.1/ /della legge 4 novembre 2005, n. 230, che
credo tuttora sia in vigore, cita

[ /...
le modalità per definire il numero massimo di soggetti che possono
conseguire l'idoneità scientifica per ciascuna
fascia e per settori disciplinari pari al fabbisogno, indicato dalle
università, incrementato di una quota non superiore al 40
per cento, per cui è garantita la relativa copertura finanziaria e fermo
restando che l'idoneità non comporta diritto
all'accesso alla docenza, nonché le procedure e i termini per
l'indizione, l'espletamento e la conclusione dei giudizi
idoneativi, da svolgere presso le università, assicurando la pubblicità
degli atti e dei giudizi formulati dalle commissioni
giudicatrici; *per ciascun settore disciplinare deve comunque essere
bandito almeno un posto di idoneo per quinquennio per
ciascuna fascia*;/
....]

Mi rendo perfettamente conto che oggi la situazione è molto confusa e
che qualora venga approvato il DDL Gelmini, cambierebbe drasticamente lo
scenario. Ma sic stantibus rebus cosa lei pensa si possa fare? E'
possibile avviare un'azione legale nei confronti del MIUR, affinché si
rispetti la legge?
La saluto con viva cordialità e la ringrazio anticipatamente.
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caro collega
le università non hanno potuto bandire concorsi perché non sono mai stati
emanati i decreti legislativi attuativi della legge 230/2005, uno dei quali
è previsto nel comma 5, punto 1) da lei citato. La legge è tuttora valida
ma in gran parte non applicabile. Non esiste, quindi, alcun motivo per una
azione legale nei confronti del MIUR. Cordialmente
Alberto Pagliarini

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