domenica 30 maggio 2010

sulle incompatibilità

Caro professore,
avrei voluto mandarle questo messaggio sul prezioso blog da lei curato ma non sono riuscito a trovare il link per farlo. Spero quindi che questo messaggio di posta elettronica serva al medesimo scopo. Di seguito la questione di mio interesse.

Fin da prima di diventare ricercatore universitario (presa di servizio 1 gennaio 2004) faccio parte di una cooperativa editoriale (una 'piccola societa' cooperativa', secondo la classificazione vigente prima della riforma del diritto societario; una cooperativa a mutualita' non prevalente nella classificazione attuale) che pubblica, piuttosto sporadicamente (2-3 titoli all'anno), volumi di vario genere, prevalentemente narrativa orientale. Premesso che mi occupo di ricerca e didattica nel campo della chimica fisica, si tratta evidentemente di una attivita' che nulla ha a che vedere con quella accademica. La cooperativa e' nata, e tale ancora e', come una specie di 'hobby culturale' di un gruppo di amici: i soci fondatori sono tutte persone che operano in settori tecnico-scientifici e che ambiscono, con questa attivita' quasi amatoriale, a coltivare un campo completamente diverso, nella forma appunto della cura e produzione di romanzi, racconti e poesie di vario genere. Va da se' che mai una lira di reddito per me o altri soci e' stata prodotta da questa attivita', che semmai si e' finanziata e tuttora si finanzia grazie al sostegno diretto di noi soci. Il ricavato delle vendite viene interamente impiegato per proseguire le pubblicazioni (e in genere non basta). Fin dalla costituzione della societa', di cui sono socio fondatore, ho fatto parte del consiglio di amministrazione, pur non ricoprendo la carica di presidente, amministratore delegato o vicepresidente, e tuttora ne faccio parte come semplice consigliere.
Quando ho preso servizio come ricercatore, mi sono posto il problema della compatibilita' del ruolo nella cooperativa con quello di dipendente universitario. L'ufficio del personale dell'universita' presso la quale lavoro, al quale mi sono rivolto, mi ha assicurato (verbalmente, in verita', anzi telefonicamente) che non c'e' alcuna incompatibilita' tra il ruolo di ricercatore e l'appartenenza alla cooperativa, ne' nella semplice funzione di socio, ne' in quella di socio e membro del CdA (questa e' la mia condizione). L'incompatibilita' scatterebbe, secondo queste informazioni, solo nel caso di elezione alla presidenza della cooperativa (cioe' del CdA) o al ruolo di amministratore delegato.
Per la verita' mi sono sempre accontentato di questa risposta (a me favorevole), e quindi da 6 anni vado avanti in questo modo. Mi e' sempre pero' rimasto, e le sarei grato se lei potesse sciogliermelo in modo definitivo, il dubbio che quella risposta fosse stata data in modo frettoloso o comunque non troppo ponderato, e che quindi mi trovassi e mi trovi in una situazione di incompatibilita', la qual cosa mi spiacerebbe sinceramente. Il dubbio mi si e', per cosi' dire, rinnovato in questi giorni, leggendo la bozza di DDL dell'attuale governo, dove alcuni punti in materia di incompatibilita' risultano - mi sembra - modificati. Puo' aiutarmi nella risoluzione definitiva della questioine ? Tenga presente che, come ripeto, non ho mai ricavato alcun reddito personale dall'attivita' editoriale, non ho altri rapporti con la cooperativa se non quello di esserne socio e componente del CdA e, ovviamente, i temi trattati dalle pubblicazioni della cooperativa non toccano in nulla quelli relativi alla mia attivita' didattica e di ricerca nel campo della chimica. Naturalmente, il tempo dedicato alla cooperativa e' del tutto marginale rispetto a quello che con piacere dedico alla mia attivita' principale di ricercatore e didatta.
La ringrazio per il tempo che potra' dedicare al mio quesito
Con molti cordiali saluti
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caro collega
concordo con quanto detto dall'ufficio. Secondo la normativa vigente non vi è alcuna incompatibilità tra l'essere socio e componente del consiglio di amministrazione senza compensi e la posizione giuridica di ricercatore confermato. Se e quando saranno modificate le norme sulla incompatibilità, in senso più restrittivo di quello attuale, potrà valutare e decidere il da farsi. Cordialmente
Alberto Pagliarini

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