Gentile Prof. Pagliarini,
scriviamo a nome di un gruppo di ricercatori universitari vincitori di
concorso ed in attesa di presa di servizio a causa dello sforamento
del 90% dell'FFO.
Abbiamo letto le risposte gia' date in precedenza sul blog ed a
riguardo le pongo un ulteriore quesito.
1) I bandi dei suddetti concorsi era stati pubblicati nel 2008/2009
quando le universita' in oggetto erano all'interno del 90% e quindi,
con possibilita' di assunzione.
2) Alla scandenza dei bandi, i concorsi sono stati bloccati in attesa
delle nuove regole per l'espletamento dei concorsi e nomina delle
commissioni giudicatrivi.
3) Con questo ritardo accumulato (quasi 2 anni), i concorsi si sono
espletati nel 2010 e nel frattempo alcuni atenei sono diventati
"non-virtuosi" sforando il tetto del 90%.
4) Quindi, nel caso in cui i consorsi si fossero espletati nei
relativi tempi tecnici, le universita' sarebbero state in grado di
procedere all'assunzione.
Chiediamo, quindi, se sulla base di tali considerazioni, e per il
fatto che ci siamo trovati a cavallo di tale "buco normativo" ci
possano essere dei margini di manovra per sbloccare tale situazione di
stallo.
La ringrazio anticipatamente,
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cari dottori
nessuna colpa può essere attribuita all'amministrazione universitaria perché
costretta, dalle norme succedutesi, alle quali non poteva non attenersi, a
ritardare l'espletamento dei concorsi e la successiva assunzione non consentita dalla legge per lo sfondamento del tetto nel frattempo intervenuto. Non è
possibile, quindi, alcuna azione o manovra per sbloccare la situazione. Si può solo scrivere al rettore chiedendo di conoscere le decisioni adottate per rientrare nel tetto e i criteri di priorità che saranno seguiti per le assunzioni, a rientro avvenuto. Cordialmente
Alberto Pagliarini
mercoledì 6 aprile 2011
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