domenica 17 aprile 2011

ancora sul blocco degli scatti ai ricercatori non confermati

Gent.mo prof. Pagliarini,

nel ringraziarla per l'utile servizio che svolge, vorrei presentarle il mio
punto di vista e chiederle un parere riguardo la questione stipendiale
dei Ricercatori Non
Confermati in seguito al blocco degli scatti.

La cosa mi riguardo in quanto entrato in ruolo lo scorso 29 Dicembre.

A mio parere la domanda da porsi non è tanto se e quando i ministri
Gelmini e Tremonti
emaneranno interventi correttivi della legge, ma piuttosto se gli
aumenti di stipendio
che ognuno dei tre anni prima della conferma si verificano in automatico
per i Ricercatori
siano o non siano da considerarsi scatti di anzianità e quindi coinvolti
nel blocco in questione.

La mia interpretazione, magari erronea, è che così non sia. Gli scatti
in questione a me sembrano essere
quelli che prima della riforma erano biennali e che adesso sono
diventati triennali. Cioè quelli che partono
dalla conferma. Lo stesso dicasi per gli eventuali giudizi di merito più
volte menzionati per decidere
se scatto ci sarà oppure no, che dovrebbero riguardare solo questi scatti.

Ovvio che in assenza di certezza sull'interpretazione c'è il rischio che
le Università adottino
l'interpretazione più restrittiva bloccando tutti gli stipendi, così
come c'è il rischio che alcuni Ricercatori
Non Confermati vedano aumentarsi lo stipendio come previsto ed altri no.

Quello che realmente servirebbe è una nota interpretativa da parte dei
ministri perchè se l'interpretazione
giusta fosse quella che ho appena menzionato molti equivoci sulla
penalizzazione dei giovani ricercatori
potrebbero essere (parzialmente) risolti. Fermo restando che il blocco
penalizzarebbe ancora (ingiustamente)
i Ricercatori Confermati.

Qual è il suo parere in merito?

La ringrazio e e la saluto cordialmente,
xxxxxxxxxxxxxxxxx

--------------------------------------------------------------------------
caro dottore
più volte ho scritto che la norma che blocca scatti e retribuzioni è
ingiusta e iniqua per tutti, lo è ancor di più per i giovani docenti e in
particolare per i ricercatori non confermati che sono i più penalizzati. Comprendo il suo stato d'animo ma, purtroppo, gli atenei sono tenuti ad applicare la
norma attenendosi alla lettera della stessa, senza forzature interpretative
favorevoli o sfavorevoli. Condivido con lei, e anche questo l'ho già
scritto, che una circolare esplicativa sarebbe utile e opportuna. Rinnovo l'invito a tutti i giovani ricercatori di inondare di mail i ministeri del Tesoro e del MIUR, per protestare e ricordare ai ministri gli impegni assunti in diverse occasioni, di
apportare modifiche migliorative per i giovani docenti.
Ora qualche chiarimento. L'aumento retributivo dopo il primo anno del
triennio di conferma è una progressione economica automatica, così come lo
scatto dopo il 2° anno. La norma non parla di scatti di anzianità ma di scatti
automatici previsti nella progressione economica. In alcune risposte
pubblicate sul sito ho chiarito la lettera della legge. Il blocco per i docenti è ancor più grave rispetto ad altre categorie non contrattualizzate, perché i tre 1anni di blocco sono del tutto perduti ai fini economici e non a quelli giuridici. Qualche sede, addirittura, ha fatto sapere di ritenerli perduti anche ai fini giuridici, il che è del tutto illegale poiché l'amministrazione nei tre anni opera le normali ritenute previdenziali e assistenziali che comportano il diritto, su
quei tre anni, alla quota di pensione e buonuscita. Lo stato giuridico dei
docenti universitari è davvero, ormai, una sorta di Babele per cui diritti e
doveri sono diversi da sede a sede. Una riforma seria avrebbe dovuto non modificarlo, ma eliminarlo lasciando alle sedi la piena autonomia di assunzione e contrattazione con i propri docenti. e vincolando i finanziamenti alle performance e alla valutazione didattica e scientifica di ciascuna sede. Ciò richiede l'abolizione del valore legale del titolo di studio, proposta oltre 50 anni fa da Luigi Einaudi, successivamente da altri illustri personaggi, da me riproposta 15 anni fa, oggi ripresa da Associazioni culturali e da tante autorevoli voci che scrivono sui quotidiani nazionali e su riviste anche scientifiche.
Purtroppo la nostra mal messa democrazia, o meglio il nostro dispotismo democratico, e la confusione politica da guerra continua tra fazioni, per l'acquisizione e la conservazione del potere, non consentono alcuna seria riforma a vantaggio del Paese e di tutti. Occorre aspettare tempi migliori, sperando che prima o poi possano arrivare. Cordialmente
Alberto Pagliarini

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma lo stutus giuridico di ricercatore confermato si acquisisce lo stesso dopo il triennio?

Ho capito che non avremo più soldi di quelli che percepivamo a dicembre 2010, ma ci daranno almeno la conferma?

Saluti,
Antonio

Anonimo ha detto...

Gentile Professore,

un sindacato ha contattato tutti i ricercatori neo assunti del mio ateneo invitando alla messa in mora dell'università e successivo ricorso al TAR in caso di mancato aumento di stipendio al termine del 1° anno di servizio. Secondo il sindacato, infatti, la legge 122 sarebbe applicabile solo all'aumento istat automatico annuale e non agli scatti per "anzianità". Non sono un giurista ma trovo molto ardita questa interpretazione. Gradirei una sua opinione. Ringraziando, saluto cordialmente.

Roberto