domenica 21 marzo 2010

sollecito al TAR

Caro Professore,

ho deciso di scriverLe per sottoporre alla sua attenzione il mio caso e chiederLe un parere sul da farsi.

Brevemente la mia storia: sono ricercatore universitario confermato entrato in ruolo nel 2003 (legge 4/99), con precedenti 15 anni di anzianità nel ruolo di tecnico VII ed VIII livello, con documentata attività di ricerca e didattica. Già nel 2004 insieme ad altri colleghi, avevo richiesto alla mia amministrazione il riconoscimento della pregressa anzianità nel ruolo di “tecnico laureato” e, avendo avuto diniego, ero ricorsa al TAR sull’argomento. Nel frattempo nel giugno 2008 la Corte Costituzionale si è pronunciata a nostro favore sull’argomento, con la Sentenza 191/08. Ho chiesto perciò l’applicazione della sentenza, ma la mia amministrazione, dopo aver precisato di essere già al corrente di tutto, mi dice che per i ricercatori come me “sorge il diritto”, solo però dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della sentenza e non dal giorno della mia presa di servizio in qualità di Ricercatore Confermato (2003). Non ritenendo giusta l’interpretazione della sentenza e consigliata dal mio avvocato, ho intentato, insieme ai miei colleghi, un nuovo ricorso al TAR (essendo il ricorso del 2004 tutt’ora pendente), alla luce della nuova sentenza. Sono ormai trascorsi quasi 2 anni dalla data della consegna del secondo ricorso, ma io non ho né avuto ricostruzione di carriera, né tantomeno gli arretrati dal 2003, né è prevista un’udienza al TAR sull’argomento. Cosa potrei fare per sbloccare questa situazione? E’ possibile che non si possa avere un giudizio? La ringrazio e mi scuso per averLe rubato del tempo prezioso.


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caro dottore

faccia presentare l'istanza di sollecito al TAR dal suo legale. cordialmente

Alberto Pagliarini

sulla retribuzione di un ricercatore universitario

Preg.mo Professor Pagliarini,

Le scrivo per avere risposta ad un quesito a cui non ho trovato risposta sul blog, per me molto importante in virtù di un possibile - ed agognato (ho quasi 40 anni!) - concorso da ricercatore.




1. Ho appurato che lo stipendio del ricercatore si compone di 3 voci: retribuzione, indennità integrativa speciale (IIS), 70 % dell'assegno aggiuntivo del PANCTP (se a tempo pieno e salvo il primo dei tre anni per la conferma).

Le chiedo cortesemente di chiarirmi se le voci della retribuzione sono - ordinariamente - sostenute dall'Ateneo di appartenenza, oppure se alcune di esse sono a carico del MIUR o altro ente.



2. Le chiedo inoltre di confermarmi - indicativamente - se il calcolo della retribuzione lorda di un ricercatore per i primi 5 anni (3 per la conferma) è corretto, per provare a coinvolgere qualche soggetto privato:

- 82.286 (fino alla conferma) + 69.910 (primi 2 anni post conferma a tempo pieno): totale 152.000 circa.
- 82.286 (fino alla conferma) + 50.000 (primi 2 anni post conferma a tempo definito); totale 132.000 circa.



RingraziandoLa anticipatamente porgo cordiali saluti.


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caro dottore
la retribuzione di un docente universitario è pagata direttamente dall'amministrazione universitaria di appartenenza utilizzando un apposito capitolo del proprio bilancio. Per quanto attiene l'entità della retribuzione consulti le mie tabelle sul sito http://xoomer.alice.it/alberto_pagliarini. Cordialmente
Alberto Pagliarini

riconoscimento servizi a ricercatore confermato

Caro Prof. Pagliarini,
sono una ricercatrice confermata (medico) vincitrice di concorso normale (non ex legge 4/99). Precedentemente ricoprivo il ruolo di funzionario tecnico e poi EP negli ultimi 3 anni prima del concorso vinto per ricercatore. Ho fatto richiesta di ricostruzione di carriera che l'Università mi ha respinto con la motivazione che non ero vincitrice di concorso ex legge 4/99. Le pare possibile che esistano in Italia DUE differenti tipologie (e quindi due stati giuridici differenti)di ricercatore confermato ?
La ringrazio per quanto vorrà spiegarmi in merito alla questione suesposta e la saluto cordialmente

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P.S. ho già intrapreso ricorso al TAR sul diniego opposto dall'Università.

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gentile dottoressa
Ha fatto bene a ricorre al TAR. Il riconoscimento ai ricercatori confermati va concesso qualunque sia il tipo di concorso vinto per l'accesso al ruolo, purchè il soggetto sia in possesso dei requisiti previsti, cioè tecnico laureato o figura equiparata e tre anni di ricerca documentata. Cordialmente
Alberto Pagliarini

domenica 7 marzo 2010

segnalazione di inadempienze

Egregio Professore,
ho erroneamente postato la mia domanda sul suo Blog al posto di un commento ad una Sua precedente risposta.
Sarei infinitamente grato se potesse darmi qualche lume in merito alla situazione qui sotto riportata.
Le trascrivo il mio quesito di ieri:
"Buonasera, ho vinto un concorso per dottorato, senza borsa. I due assegnatari di borsa, tuttavia, possiedono uno la partita iva e l'altro una collaborazione part-time. La direttrice del dottorato non ha valutato, e forse non è stata del tutto informata di ciò.
Mi chiedo se l'ateneo provvederà ad ulteriori verifiche e se nel caso a chi devo rivolgermi per far verificare le reali condizioni di incompatibilità tra le borse assegnate e le condizioni degli assegnatari. Quale organo in Ateneo ha la competenza per verificare? Se i membri del consiglio di dottorato fossero "d'accordo" nel non approfondire tali verifiche?
Grazie anticipatamente per la risposta.
xxxxxxxxxxxxxxx

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caro dottore
il Rettore è il rappresentante legale dell'università. A lui va presentata qualsiasi segnalazione per eventuali inadempienze o illegalità. Cordialmente
Alberto Pagliarini

procedure di aspettativa e dimissioni all'estero

Egr. Prof. Pagliarini,

approfitto della sua competenza e disponibilita' per
porle il seguente quesito.

Al momento, sono in aspettativa (senza assegni) da un impiego
presso un'università straniera. A breve, però, dovrò prendere servizio
come ricercatore presso un'università italiana. Sono obbligato a
dimettermi immediatamente dalla mia posizione lavorativa all'estero?
Oppure posso conservare l'aspettativa prima di dimettermi, come
richiestomi dall'ente straniero?

Grazie in anticipo per la sua risposta
xxxxxxxxxxxxxxx

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caro dottore
credo che correttamente dovrebbe comunicare, all'ente straniero che ha concesso l'aspettaiva senza assegni, di prendere servizio come ricercatore presso una università italiana. Se ritiene di farlo chieda anche se può conservare l'aspettativa senza assegni sino alla fine del triennio di conferma in ruolo nell'università italiana, riservandosi di presentare le dimissioni dopo aver ottenuto la conferma. Cordialmente
Alberto Pagliarini

scatto di anzianità anticipato per nascita figlio

Gentile Professore,

sono il Prof. xxxxxxxxxxxx, 45 anni e padre felice da quasi 3 anni.

Le avevo scritto a proposito dello scatto anticipato per
la nascita di un figlio.

La mia amministrazione, Università xxxxxxxxxxxxxx
si è rifiutata di riconoscere lo scatto anticipato (che riassorbe
e non è su questo su cui mi sto battendo) all'8 per cento
ma lo considera valido al 2.5 per cento.

Lo scambio di lettere raccomandate con ricevuta di ritorno,
ha avuto piu' o meno questo tono: alla mia
richiesta di motivazioni mi hanno risposto che mi avevano dato
lo scatto, calcolato nella misura del 2.5 per cento, ai sensi
del Regio Decreto 1542 del 1937 e ai sensi del D.P.R. n. 509 del 1979.
Ho risposto che il D.P.R. n. 509 del 1979 non era applicabile
riparafrasando senza forse e ma quanto affermato dal ricercatore
il giovedì 25 giugno 2009 nel Suo Blog. Chiedendo dunque l'otto per
cento.

Loro mi hanno risposto che, in ogni caso avevano avuto ragione
ad applicare il 2.5 in quanto tale percentuale si applica a
tutti i dipendenti pubblici. E non hanno fatto riferimento
ad alcuna normativa a supporto. E subito dopo non mi hanno dato
ulteriore spazio di discussione dichiarando che se non ero d'accordo
potevo fare ricorso al TAR entro 60 giorni dal ricevimento (4 giorni fa).

Voci ufficiose che comprendono amici e il mio avvocato, mi hanno detto
che loro sarebbero ben contenti di dare l'8 per cento ma non rischiano
in proprio. Siccome vale il principio che in dubbio allora PRO-ERARIO,
e siccome c'era stata una risposta generica proprio del Prof. Pagliarini
qualche anno fa con questo tono, allora loro aspettano che sia il TAR
a dargli torto. Alla mia osservazione che il Prof. Pagliarini aveva
dato ragione al ricercatore il 25 giugno del 2009, hanno ribattuto
ufficiosamente.
"Faccelo dire dal TAR".
Penso proprio dunque di fare dunque ricorso al TAR.

Qualora vincessi, non solo all'Aquila ma in tutta Italia da ora in
poi sarebbe correttamente l'8 per cento. E sarebbe uno stimolo
visto che gli universitari si riproducono pochissimo.

Ritengo giustissimo difendere i propri legittimi interessi.
Non siamo contrattualizzati e abbiamo pochissime persone, come Lei,
che ci difendono. Qualcuno dice che non ne abbiamo bisogno,
ma io dico che ne abbiamo bisogno.

Vista l'importanza nazionale del ricorso, mi scuso di farLe
questa richiesta.
Potrebbe scrivermi una lettera da presentare al ricorso del tenore:
"Caro collega,
la mia prima risposta al problema dello scatto anticipato per nascita
di un figlio e' stata data molto velocemente.
Quando un ricercatore mi ha scritto una lettera molto approfondita,
ho riconosciuto che aveva ragione, come risulta dalla mia risposta
nel mio blog del 25 giugno 2010. Quest'ultima risposta e solo
quest'ultima pertanto rispecchia il mio parere.

Spero che questa mia lettera ti sia utile per la
tutela dei tuoi interessi.

Firma"

Una lettera di questo tenore eviterebbe possibili errati utilizzi
del principio "in dubbio PRO-ERARIO".

Sarebbe privata per quanto possono esserlo le lettere presentate
a un ricorso al TAR. Credo che i documenti allegati al momento non
risultino,
ma solo le sentenze.

Ribadisco che, avendo una validita' nazionale, sarebbe importante
vincere tale ricorso. E una lettera di questo tenore sarebbe senz'altro.
utilissima a tale scopo.


Capirei se non volesse scriverLa, ma La prego comunque fortemente
di nuovo, vista la rilevanza nazionale, di scrivermene una piu' o
meno di quel tenore.
In ogni caso le confermo la mia piu' alta stima e ringraziamento
per quello che fa e che scrive, con moderazione e intelligenza,
per tutti.

Cordiali saluti

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caro collega
confermo in pieno quanto ho scritto nella risposta da me data a un suo
collega, datata 25 giugno 2010.
Lo scatto anticipato del 2,5% per la nascita di un figlio vale tuttora per
tutti i dipendenti pubblici contrattualizzati e solo per questi. Infatti prima
dell'introduzione dei CCNL il 2,5% era lo scatto per anzianità di un
pubblico dipendente e tale è rimasto per la nascita di un figlio. I docenti
universitari non sono contrattualizzati e hanno una progressione economica
per anzianità, fissata dalla legge, con scatti di anzianità biennali
dell'8% nella prima progressione economica e del 6% nella seconda. Pertanto,
lo scatto di anzianità anticipato per la nascita di un figlio non può che
essere quello dell'8% o del 6% secondo la classe retributiva in godimento
del soggetto. Non può esserci alcun dubbio su questa questione, perché lo
scatto anticipato è quello di anzianità. Può utilizzare questa mia risposta
come crede. Le consiglio di scrivere al rettore esponendo le predette mie
considerazioni, prima di adire le vie legali, lunghe e costose.
Cordialmente
Alberto Pagliarini

post-dottorato all'estero

Caro Prof. Pagliarini,
le scrivo per avere informazioni legislative chiare sul Post- Dottorato all'estero.
Sono un'insegnante di ruolo, attualmente in congedo retribuito per Dottorato, che terminero'entro l'estate 2010.Ho chiesto il congedo solo quest'anno scolastico.

Ho letto le sue risposte in merito e volevo sapere se ci sono state recentemente delle novita'al riguardo.
Le mie domande sono 2

1)Posso attaccare l'esonero per Post-Dottorato a partire dal 1 settembr e 2010?

2) In Provveditorato mi hanno dato in visione la normativa che non escluderebbe la retribuzione in caso di rinuncia alla borsa di studio che intenderei fare.In particolare la Dl n. 297/94 art. 453, comma 9 che riprende l'art.4, comma 2, della legge finanziaria 23.12.1992, n. 498 "e'relativa al personale assegnatario di borse di studio da parte di Amministrazioni statali, di Enti pubblici, di Stati o Enti stranieri o di Organismi o Enti internazionali cui viene applicato lo stesso istituto del congedo straordinario gia'previsto per il dottorarto di ricerca". Le ultime 3 righe del comma 9 sopracitato recitano "Al personale assegnatario di borse di studio da parte di Amministrazioni statali, di enti pubblici, di Stati od Enti stranieri, di organismi od Enti internazionali si applica il disposto di cui all'art.2 legge 13 agosto 1984, n. 476", dove si dice che, come per il dottorato,se si rinuncia alla borsa il dipendente viene retribuito dall'amministrazione.O mi sbaglio?
Lei cosa ne pensa? E nel caso peggiore in cui non si venga retribuiti dalla scuola, questi 2 anni di post-dottorato non valgono quindi nemmeno per la progressione di carriera? E'evidente che se la retribuzione e'lasciata a dscrezione dell'amministrazione la risposta sara'negativa.
Le sarei davvero grata se potesse rispondermi a breve poiche' devo decidere se accettare o no.
La ringrazio tantissimo.
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gentile dottoressa
stando alle norme da lei citte può chiedere ed ottenere l'aspettativa con assegno, rinunciando alla borsa di studio e, in forza del punto 6 dello stesso articolo 453, il periodo di aspettativa è considerato valido come servizio nella scuola. Occorrerebbe accertare se nei CCNL le norme di cui all'art. suddetto abbiano subito modifiche o integrazioni. Quella dei CCNL non è mia materia, deve chiedere alla sua amministrazione. Cordialmente
Alberto Pagliarini

domanda ricostruzione carriera fatta dopo un anno

Gent.mo Prof. Pagliarini,

ho trovato su internet il suo interessante blog, e mi permetto di scriverle nella speranza di non disturbarla. Non ho trovato nel suo blog una situazione identica alla mia.

Sono Professore Associato confermato dal 2005, e purtroppo ho dimenticato di chiedere la ricostruzione della carriera entro l'anno dal decreto di conferma. Ho quindi perso la mia anzianità pregressa, principalmente 8 anni di ricercatore universitario di ruolo.

Non posso proprio fare nulla a riguardo, o è possibile una via d'uscita e recuparare l'anzianità, anche se a distanza di anni? L'ufficio personale del mio ateneo esclude che si possa fare qualcosa, sembra che ci siano altre persone nella mia stessa condizione.

La ringrazio anticipatamente della Sua disponibilità, e mi scuso del disturbo.

Cordiali saluti,

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caro collega

la posizione rigida assunta dai funzionari della sua sede non consente a ben sperare. Ritengo che il termine di un anno per la richiesta della ricostruzione di carriera sia da intendersi come termine ordinatorio, non perentorio. Se non ricordo male credo esista qualche sentenza che ha evidenziato tale intendimento. Non escludo che qualche sede abbia accettato la domanda fatta oltre un anno dal superamento del triennio, proprio per questo intendimento. Un legale potrebbe fare una ricerca giurisprudenziale e se trova una sentenza favorevole potrà scrivere al rettore allegandola e chiedendo la ricostruzione di carriera per evitare un inutile contenzioso. Cordialmente

Alberto Pagliarini

riconoscimento servizio tecnico laureato ai ricercatori

Caro Professore,
apprezzo da tempo la sua disponibilità e puntualità nella formulazione
di risposte ai quesiti dei colleghi ed ho deciso di scriverle per
sottoporre alla sua attenzione il mio caso personale di ricostruzione
di carriera successivamente all'inquadramento nel ruolo di ricercatore
confermato, non avendo riscontrato un caso assimilabile al mio nelle
risposte da Lei fornite in precedenza sull'argomento.
Al momento della conferma a ricercatore, avendo precedentemente
prestato servizio nel ruolo tecnico nel medesimo Ateneo (assistente
tecnico, C2, C3, C4) ed avendo sempre svolto attività di ricerca, ho
presentato richiesta di ricostruzione su un prestampato predisposto
dall'amministrazione. La mia domanda è stata respinta con la
motivazione che il ruolo da me ricoperto non è riconducibile ad una
delle figure previste dalla normativa vigente in materia di
riconoscimento di servizi pre-ruolo (non specificata nella lettera).
Dopo un ulteriore diniego avuto nel corso di un colloquio piuttosto
asettico con il responsabile del procedimento (ultimo anello della
lunga catena amministrativa), ritenendo lesi i miei diritti intendo
procedere alla reiterazione della domanda, e se sarà il caso ad adire
le vie legali. Faccio presente che la mia sede in passato ha
interpretato discrezionalmente la legge 4/99 ed attualmente ha anche
un conto in sospeso con gli ex "tecnici laureati" (ex collaboratori
tecnici VII qualifica) ora ricercatori, ai quali non ha ancora
riconosciuto la ricostruzione di carriera come previsto dalla recente
sentenza della Corte costituzionale. Come potrà osservare nel
documento che le allego alla presente, la situazione che mi riguarda è
piuttosto articolata e credo anche abbastanza diffusa nell'Università
italiana, sebbene sottaciuta. Ritengo quindi che la sua opinione possa
avere un interesse generale per quanti altri si trovano nella stessa
condizione.
Le chiedo dunque gentilmente di esprimere un parere sul documento
allegato e se ritiene valga la pena di intraprendere la via da me
delineata. Inoltre, anche per conto di altri colleghi, le chiedo se
ritiene che il servizio militare e la titolarità di borse fruite come
dottorando (su fondi ministeriali, cioè fino al X ciclo) possono
essere riconosciuti allo stesso fine.
Con sincera gratitudine, La saluto cordialmente.
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caro dottore
complimenti! è ben fatta la richiesta di riconoscimento dei servizi prestati
nel ruolo tecnico. E' dettagliata e precisa nei riferimenti legislativi in
ogni punto. Ritengo, però, che il riconoscimento possa essere attribuito
solo a coloro che siano in possesso di tutti i requisiti previsti dall'art.
1 della legge 4/99 e, soprattutto da quelli indicati esplicitamente nella
sentenza della Consulta 191/08, in particolare la qualifica di Tecnico
laureato che implica il possesso della laurea al momento della
partecipazione al relativo concorso di accesso al ruolo. Sul piano
sostanziale le figure di collaboratore tecnico e tecnico laureato sono state
equiparate ma la totale equiparazione ai fini giuridici richiede il possesso
del requisito della laurea al momento dell'accesso al ruolo.
L'amministrazione può, per questo motivo, non concedere il riconoscimento
richiesto. Adire le vie legali è possibile ma non è certo l'esito. E' una
scelta che va meditata per evitare spese inutili. Le borse di studio
attualmente non sono riconosciute da nessuna sede anche se, a mio avviso,
possono rientrare nell'elenco di cui al punto e) dell'art. 7 della legge
28/80. Forse si arriverà al riconoscimento ma occorrerà del tempo. Il
servizio militare va invece riconosciuto una sola volta, sia ai fini
economici che giuridici. Cordialmente
Alberto Pagliarini

ricercatore in aspettativa per lavoro all'estero

Chiar.mo Prof. Pagliarini,
mi rivolgo a Lei per sapere se esiste una normativa che regoli l'aspettativa
per i ricercatori universitari quando essi ricevono una opportunità di
lavoro
all'estero inizialmente a tempo determinato come assistant professor (tenure
track) o full professor (The initial appointment is for four years with the
possibility of renewal for an additional two-year period and promotion to a
permanent position).
E' possibile applicare l'articolo 14 della legge 382/80? Esiste un'altra
normativa? La normativa sarà cambiata con le attuali proposte di legge?
Dalla sua risposta dipende la mia scelta a partecipare alla selezione.
Ringarzio,
Cordiali saluti,
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caro collega
in ciascuna sede esiste un regolamento che fissa le procedure, i requisiti e
le modalità per ottenere l'aspettativa con o senza assegni per un periodo di
studio all'estero. Può visionare il regolamento sul sito della sua sede o
chiedere direttamente all'ufficio del personale docente. L'art. 14 del DPR
382/80 vale solo per il passaggio ad altra amministrazione statale o
pubblica, non per il passaggio all'estero. Non mi consta esistano norme
esplicite per la questione. Ritengo che l'accettazione di un lavoro
all'estero a tempo indeterminato, ma presumo anche a tempo determinato,
richieda le dimissioni dal posto di ruolo ricoperto. Consiglio di parlarne
all'ufficio predetto della sua sede. Cordialmente
Alberto Pagliarini

assistenza per calcolo pensione

Carissimo Collega:

Sono un collega di Padova andato in pensione il primo di Ottobre
2009, con due anni di anticipo e attualmente (all'eta di '68 anni)
professore a contratto (gratuito) e contrattista di ricerca dalla
stessa data.

Ho ricevuto la liquidazione (che non esito definire Provvisoria, vedi
oltre) e ricevo una pensione che pure non esito a definire
(sperabilmente) provvisoria.

In poche parole ho bisogno di una mano per verificare le cifre e
spero vivamente che Tu, oltre ad essere un celebrato salarista, sia
anche un altrettanto bravo "pensionista" o che, perlomeno, Tu possa
darmi consigli adeguati sul come muovermi.

In realta' ho gia' chiesto e ottenuto un incontro con una dipendente
della CGIL di Padova esperta di pensioni che, fra un paio di
settimane, dovrebbe ricevermi per darmi una consulenza in merito.

Un po' perche' sono in ansia, un po' perche' ho grande fiducia in Te,
mi permetto di disturbarTi per avere una Tua valutazione di massima
prima dell'incontro in CGIL.

Se Tu vorrai incoraggiarmi ad "aprirti il mio cuore", avrei pronta
una breve memoria capace di fornirTi in modo chiaro ed essenziale, i
fatti e le mie considerazioni.

Attendo un Tuo graditissimo messaggio.

Grazie per l'attenzione.

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caro collega
non ho un programma di calcolo della pensione con il metodo misto o con il
metodo contributivo. Il mio programma è valido solo per le pensioni con il
metodo retributivo e docenti sempre a tempo pieno. Poichè presumo che la
tua pensione rientra nel metodo misto, non posso accertare con assoluta
certezza gli importi calcolati. Posso solo dare uno sguardo per vedere se
sono stati considerati tutti gli anni di servizio compresi quelli
riscattati, se la pensione è stata calcolata con riferimento all'ultima
retribuzione comprensiva dell'aumento ISTAT 2009 e qualche altra
particolarità. Se credi, puoi anche fornirmi i dati e gli elementi da
esaminare nei limiti predetti. Cordialmente
Alberto Pagliarini