giovedì 25 giugno 2009

inardinamento in un corso senza alcun insegnamento

Gentile prof. Pagliarini

Sono un professore associato che a partire dal prossimo anno accademico sarà incardinato sul corso di laurea in informatica della mia Facoltà. Ad oggi sono incardinato sul corso di laurea in Biologia della stessa Facoltà.
Il nuovo incardinamento avverrà senza un cambiamento dei corsi a me assegnati. Attualmente sono titolare del corso corso di Matematica a Sc. Biologiche e l'anno prossimo continuerò ad essere titolare lo stesso corso, senza che nessun altro corso, tra quelli ufficiali previsti dall'ordinamento degli studi, mi sia stato affidato ad Informatica. Preciso che
- tengo per affidamento di ateneo un altro corso in altra facoltà dello stesso ateneo;
- successimanente alla comunicazione del nuovo incardimento (deciso per questioni di requisiti minimi) ho chiesto, di mia iniziativa, di tenere un corso per crediti a scelta pad informatica. Tale corso non è un corso del mio settore scientifico disciplinare e, secondo il regolamento della nostra facoltà, sarà effettivamente attivato solo su richiesta di un numero sufficiente di studenti.

Poiché la mia università distingue tra il corso di titolarità e corsi tenuti per affidamento (di facoltà o di ateneo), le pongo il quesito se è possibile essere incardinato su un corso di laurea senza essere titolare di un corso su questo corso di laurea? Detta altrimenti, è possibile essere incardinato in un corso di laurea e avere come corso di titolarità su altro corso di laurea (sia pure della stessa facoltà)?

Il preside di facoltà, a una mia precisa richiesta, ha risposto "pur avendo io stesso qualche perplessità ritengo che al momento non si possa fare diversamente. La tua titolarità rimane sull'insegnamento di Matematica di Scienze Biologiche."

Cordiali saluti

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P.S. Mi congratulo per la sua bella rubrica.

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caro collega
con le nuove norme che fissano requisiti minimi per mantenere attivato un corso o per attivarne uno nuovo, le facoltà, per un corso attivato che non ha i requisiti minimi previsti, cioè numero minimo di professori di ruolo per il corso, stanno incardinando i docenti afferenti alla facoltà, in modo tale da rispettare i requisiti predetti, per evitare la disattivazione del corso. Peraltro un docente è di ruolo presso un Ateneo, assegnato ad una facoltà e da questa incardinato nel corso di laurea presso il quale il docente ha la titolarità d'insegnamento. La procedura adottata dalle facoltà per evitare la chiusura di un corso, è solo un escamotage, all'italiana maniera, per aggirare una norma, A rigore ha un vizio di legittimità. Pur tuttavia le sedi la utilizzano. Vi è di più. Alcune sedi, stanno disattivando corsi che si ritrovano, come secondo indirizzo, presso un altro corso attivo della stessa facoltà. Sembra che per evitare questa apparente disattivazione, il MIUR emanerà una circolare con la quale specificherà che il requisito dei 4 docenti di ruolo per ciascun anno di un corso di laurea, debba valere anche per i corsi di diverso indirizzo in uno stesso corso di laurea. E' proprio difficile, come ha sostenuto qualche ministro, imbrigliare la fantasia delle facoltà nell'applicazione non rigorosa delle norme. Il preside si limita a dire che ha qualche perplessita ma non può fare diversamente. Lo fa perché convinto che nessuno produrrà ricorso contro tale procedura. Se, come suppongo, la procedura dilagherà nelle sedi, è probabile che il MIUR possa intervenire chiarendo ulteriormente che i 4 docenti di ruolo predetti debbano essere titolari di una disciplina del corso e incardinati sul corso. Vedremo quello che accadrà. cordialmente
Alberto Pagliarini

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