Egr. Prof. Pagliarini,
ho letto con molto interesse il suo blog dove ho trovato notizie molto utili, ed ho letto la tabella delle retribuzioni a valere dal 1 gennaio 2009. Avrei due questioni da sottoporle e spero che lei possa trovare il tempo per rispondermi. La prima questione riguarda lo stipendio tabellare. Io sono diventato Prof. Straordinario il 1/2/2006 e dopo il giudizio positivo della commissione nazionale sono stato immesso nel ruolo di ordinario l'1/02/2009. I precedenti servizi da ricercatore ed associato hanno portato al riconoscimento di 8 anni come ricostruzione di carriera (la massima). Sono a tempo pieno e lo sono sempre stato. Dall'amministrazione ho ricevuto una lettera in cui mi si comunica che a decorrere dal 1/02/2009 (all'atto dell'immissione in ruolo ad ordinario) il mio stipendio a.l. sarà 45.751,71 riconoscendomi il tempo pieno e la classe 4, mentre l'assegno aggiuntivo sarà 9.839,34 a.l. Nella tabella è riportata questa cifra 47.476,541 mentre l'assegno aggiuntivo è 10210,27. Come mai questa discrepanza ? L'altra questione riguarda invece la data in cui il nuovo stipendio debba essere erogato. Gli 8 anni ricostruiti si riferiscono al periodo da ricercatore ed associato. Ma i tre anni di straodinario dove sono andati a finire ? Perchè il nuovo stipendio da ordinario non parte dalla immissione in ruolo al 01/02/2006 (straordinario) ? Nella lettera la classe 5 mi sarà assegnata l'1/02/2011. La ringrazio dell'attenzione, cordialmente
xxxxxxxxxxxxxx
--------------------------------------------------
caro collega
la sua sede ed altre con difficoltà finanziarie non hanno ancora corrisposto l'aumento ISTAT del 3,77%, valido da gennaio 2009. Le cifre da lei riportate sono quelle in vigore nel 2008 e le troverà identiche sulle mie tabelle 2008, come credo abbia già visto. Vi sono sedi, come Bari , che non hanno ancora corrisposto l'adeguamento stipendiale relativo al 2008, oltre quello del 2009. La situazione è veramente difficile e lo sarà ancora di più con i forti tagli previsti per il 2010. Le università devono, lo dico da anni, decidersi a ridurre le spese abnormemente cresciute con l'istituzione di numerosi corsi triennali e specialistici, non sempre validi e utili, e la creazione indiscrimanata di sedi decentrate, spesso per soddisfare interessi politici, campanilistici e personalistici e non interessi di cultura, ricerca e formazione delle professioni. In un periodo di profonda crisi mondiale, quale quello che stiamo vivendo, tutti dovrebbero ridurre le spese eliminando gli sprechi inutili. L'esempio dovrebbe venire dalla "Casta politica" che irresponsabilmente continua a far crescere i costi già abnormi e insostenibili della politica, istituendo altre provincie, invece che eliminarle come promesso agli elettori. Il debito pubblico continua a crescere e siamo ormai a un livello tale da aver indotto il Presidente Napolitano a lanciare un grido d'allarme. Le università facciano la loro parte e riducano drasticamente tutte le spese che possono essere ridotte. Se i sindacati della docenza mi avessero ascoltato, prendendo precise posizioni di denuncia contro il dilagare della spesa, oggi, forse, non saremmo a questo punto di crisi e di degrado dell'università, per cui tutti sono correi. Per quanto attiene la ricostruzione di carriera, per legge si computano solo gli anni di servizio prima dello straordinariato, valutandone i due terzi e, con un ulteriore vincolo veramente vessatorio che dovrebbe essere eliminato, in misura non superiore a otto. Cordialmente
Alberto Pagliarini
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento