domenica 21 febbraio 2010

ancora sul riconoscimento degli assegni di ricerca

Gentilissimo Professor Pagliarini,
sono una ricercatrice confermata dell'Università di Napoli Federico
II. Ho da poco ricevuto il diniego definitivo sul riconoscimento dei
miei tre anni di assegno di ricerca. Alla richiesta presentata al
Rettore avevo accluso tutta la documentazione reperita grazie al Suo
prezioso lavoro (elenco sedi che riconoscono, parere CUN 2005, nota
IGOP 2006, nota INPDAP, circolare Rettore di Verona, parere Dip.
Funzione Pubblica 2008).
Ora, mio malgrado, non mi resta che rivolgermi ad un avvocato.
Alla ricerca di nuovi documenti e/o informazioni, ho letto nella Sua
mail di sabato 11 aprile 2010, il riferimento ad un parere favorevole
espresso dall'Avvocatura di Pisa che, però, non sono riuscita a
reperire nonostante abbia spulciato tutte le Sue risposte su
"L'esperto risponde" fino al marzo 2007. Potrebbe aiutarmi?
Ogni consiglio, inoltre, sarebbe prezioso.
La ringrazio sentitamente,
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gentile dottoressa
ormai quasi tutte le sedi riconoscono gli assegni di ricerca nella
ricostruzione di carriera. Poche sedi ancora non lo riconoscono, tra queste
Foggia, Napoli Federico II e Bari che ha rinviato il riconoscimento degli
assegni per difficoltà finanziarie contingenti. Credo che il motivo di
rinvio della sede di Bari sia anche quello del non riconoscimento adottato
da altre sedi che evitano, in tal modo, di far crescere la spesa per il
personale docente. Non è questa una valida e accettabile giustificazione.
Occorre insistere e, extrema ratio, adire le vie legali. Per questo, prima
di adire le vie legali sarebbe preferibile scrivere al rettore evidenziando
che lo stato giuridico dei docenti è unico e valido in tutte le sedi.
Pertanto non può esserci un trattamento di riconoscimento di diritti
ritenuto valido in quasi tutte le sedi e non valido solo in alcune.
Significhi al rettore che perdurando il non riconoscimento del diritto,
peraltro riconosciuto da tanti organismi ministeriali e di enti, sarà
costretta ad adire le vie legali. In mancanza di risposta o di risposta
negativa, faccia scrivere da un legale. Per quanto attiene il parere
favorevole espresso all'università di Pisa dall'Avvocatura dello Stato, non
ho la nota dell'avvocatura ma la risposta datami da un funzionario di quella
sede. La copio in calce. Potrà eventualmente richiederla direttamente al
funzionario di Pisa. Cordialmente
Alberto Pagliarini

risposta del funzionario di Pisa

al fine di dirimere il dubbio relativo alla valutabilità, al fine
della ricostruzione della carriera dei ricercatori confermati, degli
assegni di ricerca di cui all'articolo 51, comma VI, della legge 449/1997,
questo Ateneo ha ritenuto opportuno chiedere un parere all'Avvocatura
Distrettuale dello Stato di Firenze.

In tale parere, pervenuto in data 8.3.2004, l'organo consultato si è
espresso favorevolmente in merito alla riconoscibilità di tali
assegni, ritenendo di poterli assimilare ai servizi di cui alla lettera e)
dell'articolo 7 della legge 28/1980 ("titolari di borse o assegni, di
formazione o addestramento scientifico e didattico ..."), a condizione
che l'assegnazione si sia svolta secondo criteri di pubblicità e
valutazione comparativa, che costituiscono l'essenza del pubblico
concorso.

Poiché il rispetto di tali criteri è espressamente previsto dalla
norma istitutiva, questa Università ha recepito il parere favorevole
espresso dall'Avvocatura e riconosce, al fine della ricostruzione della
carriera dei ricercatori confermati, i periodi di servizio da essi svolti
fruendo di assegni per la collaborazione ad attività di ricerca.

Spero che quanto detto possa esserle utile.

In caso di ulteriore necessità non esiti a ricontattarmi.

Cordiali saluti.



Paolo Rotelli

Università di Pisa

Area Reclutamento e Amministrazione del Personale

Unità Amministrazione Personale Docente

Telefono: 050/2212194 - Fax: 050/2212156 - Lungarno Pacinotti 43/44,

56126

Pisa

1 commento:

Cesare ha detto...

Buonasera, ho vinto un concorso per dottorato, senza borsa. I due assegnatari di borsa, tuttavia, possiedono uno la partita iva e l'altro una collaborazione part-time. La direttrice del dottorato non ha valutato, e forse non è stata del tutto informata di ciò.
Mi chiedo se l'ateneo provvederà ad ulteriori verifiche e se nel caso a chi devo rivolgermi per far verificare le reali condizioni di incompatibilità tra le borse assegnate e le condizioni degli assegnatari. Quale organo in Ateneo ha la competenza per verificare? Se i membri del consiglio di dottorato fossero "d'accordo" nel non approfondire tali verifiche?
Grazie anticipatamente per la risposta.
Cesare