lunedì 9 novembre 2009

sulle quote mensili di riassorbimento dell'assegno ad personam

Egr.prof.
le pongo questo problema:un dirigente medico ospedaliero ha vinto un concorso di ricercatore; l'università gli ha mantenuto l'assegno ad personam riassorbibile con gli aumenti universitari(classi, scatti,eccc.), ma ha anche riassorbito questo assegno con gli aumenti del CCNL opedaliero. Io che mi occupo del CCNL ospedaliero non sono assolutamente convinta di questo; morale della favola il docente dopo la conferma dei tre anni ha un debito di 45000 Euro, appunto perchè la collega dell'università gli riassorbe gli aumenti ospedalieri che io avevo attribuito. Le sarei grata di avere una risposta in tal senso, per la sua professionalità, e al più presto,considerato che l'università ha già avviato un procedimento di recupero di tali somme.Cordiali saluti
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signora anonima
venendo meno al mio principio di non rispondere a un quesito postomi da anonimo, ho deciso di rispondere perché la questione può interessare diversi soggetti. L'assegno ad personam calcolato al soggetto in questione e attribuito dall'amministrazione comprende anche gli aumenti derivanti dall'applicazione del CCNL dei medici ospedalieri. L'assegno va totalmente riassorbito ai soggetti che entrano in un ruolo universitario della docenza provenendo da altra amministrazione. L'assorbimento va operato, per una ampia giurisprudenza in materia, in modo tale da evitare al soggetto un forte cambiamento del suo tenore di vita a causa dell'entità del riassorbimento mensile. Pertanto si utilizzano solo gli aumenti connessi al costo della vita che, nel caso della docenza universitaria, si identificano con l'aumento annuale ISTAT. Nel caso in questione anche l'aumento derivante dall'applicazione del CCNL può essere utilizzato ai fini del riassorbimento, essendo in gran parte connesso al costo della vita. Non vanno quindi utilizzati gli scatti biennali. E' la procedura adottata da diverse università. Tuttavia l'universita, in forza della sua atonomia potrebbe discrezionalmente non utilizzare, per il caso in questione, neppure l'aumento derivante dal CCNL, ove l'utilizzo di questo comporti un eccessivo assorbimento e quindi una forte decurtazione della retribuzione mensile, in contrasto con il principio predetto. Cordialmente
Alberto Pagliarini

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