domenica 8 novembre 2009

sul riscatto laurea e dottorato

Egregio Professore,
sono xxxxxxxxxxxxxxxxx, ricercatore confermato nell'Università di Bari, e desidero preliminarmente ringraziarLa per il prezioso aiuto che offre alla comunità scientifica e del quale io stesso mi sono più volte giovato consultando il Suo blog. Mi permetto di disturbarLa su una questione (il riscatto degli anni di laurea e di dottorato ai fini della pensione) che Lei in effetti ha già ampiamente affrontato ma per la quale vorrei chiederLe ulteriore soccorso al fine di dissipare le ultime perplessità e rispondere più consapevolmente alla lettera con cui l'Amministrazione mi comunica l'entità del contributo di riscatto (complessivamente quasi 41.000euro). Premetto che ho quarant'anni e che il mio interrogativo verte esclusivamente sul riscatto ai fini del trattamento di quiescenza, poiché ho quasi terminato il riscatto ai fini della buonuscita. La domanda è stata inoltrata al momento dell'assunzione (settembre 2001) e i periodi da riscattare, per complessivi sette anni, sono i seguenti:01/11/1988-31/10/1992 (laurea) e 01/11/1993-01/08/1994 +03/08/1995-31/10/1997 (dottorato). Allo stato attuale, conteggiando anche l'anno del servizio di leva (02/08/1994-02/08/1995), raggiungerei, al compimento dei 65 anni (nel 2034), poco più di 34 anni di contribuzione. Le domande che mi (e soprattutto Le) pongo sono pertanto:1) Nell'ipotesi di non avere progressioni di carriera, è vantaggioso(ai fini economici e, in particolare, dell'ammortizzamento dei costi)riscattare tutti e 7 gli anni o mi converrebbe limitarmi al numero di anni sufficienti a raggiungere, ai 65 anni anagrafici, i 40 dicontribuzione? 2) Nella eventualità di un avanzamento di carriera (e dunque di un innalzamento dell'età pensionabile a 70 anni), potrei andare in pensione indipendentemente dall'età anagrafica nell'ipotesi in cui avessi già raggiunto - attraverso il riscatto - i 40 anni dicontribuzione? 3) So che la legge prevede la possibilità di versare l'importo in 10 anni (120 rate mensili) ma che la disposizione si applica alle domande presentate a decorrere dal 1º gennaio 2008: tale data-limite si intende riferita all'originaria richiesta presentata all'Amministrazione (nelmio caso nel 2001) o a quella redatta a seguito della determinazione del contributo da versare (e dunque, per quanto mi concerne, nel 2009)? Nel ringraziarLa anticipatamente per il tempo che potrà dedicarmi e per i consigli che vorrà darmi, Le porgo i miei più cordiali saluti. Suo,
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caro collega
ai fini dela pensione i contributi versati oltre i 40 anni non sono utilizzabili. Pertanto basta riscattare gli anni mancanti per il raggiungimento dei 40 anni di contributi, nell'ipotesi che non ci sia un avanzamento di carriera. Nell'ipotesi di un avanzamento di carriera, quando avrà maturato 40 anni di contributi versati compresi gli anni riscattati, potrà chiedere il pensionamento indipendentemente dall'età anagrafica. Poichè ha presentato domanda di riscatto nel 2001 e il calcolo dell'onere è stato fatto sulla retribuzione in godimento a quella data, non può utilizzare i vantaggi riservati a coloro che chiedono il riscatto della laurea ( solo la laurea) da gennaio 2008 e il calcolo viene fatto utilizzando la retribuzione in godimento al momento della domanda. cordialmente
Alberto Pagliarini

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