Gentile Prof. A. Pagliarini,
dopo averla ringraziata per l'utilissimo blog, le chiedo un parere
sull'interpretazione di una norma contenuta nel contratto collettivo
del comparto ricerca:
" Al dipendente già in servizio a tempo indeterminato presso gli Enti
del comparto, vincitore di concorso presso altro Ente o altra
amministrazione italiana o degli altri Stati membri dell’Unione
europea che consentono l’accesso di cittadini italiani, o presso le
istituzioni dell’Unione europea, è concesso un periodo di aspettativa,
senza retribuzione e decorrenza dell’anzianità, non inferiore alla
durata del periodo di prova e, qualora non espressamente prevista, per
un periodo massimo di 6 mesi. "
Io sono dipendente di un EPR, e ho vinto un bando per una co.co.co. in
universita'; a suo parere, ho diritto a questa aspettativa? La mia
domanda sorge
dal fatto che nella norma si parla di "periodo di prova" e la
co.co.co. non ha alcun periodo di prova, essendo a tempo determinato.
La ringrazio in anticipo per l'aiuto e la saluto cordialmente,
xxxxxxxxxxxxxxx
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caro dottore
la norma contrattuale da lei citata consente la concessione dell'aspettativa
senza assegni a un dipendente già a tempo indeterminato vincitore
di concorso presso altro Ente, per la durata del periodo di prova e, qualora
non espressamente prevista, per la durata massima di 6 mesi.
L'aspettativa è concessa per consentire al dipendente il rientro nel caso in
cui non superi il periodo di prova che non è espressamente prevista per la
co.co.co.
Per l'inciso "qualora non espressamente prevista" l'aspettativa potrebbe
anche essere concessa per un massimo di 6 mesi. Salvo che l'amministrazione
non intenda che anche la nuova posizione debba essere a tempo indeterminato. Cordialmente
Alberto Pagliarini
giovedì 10 febbraio 2011
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2 commenti:
Gent.mo prof. Pagliarini,
mi aggancio alla domanda del collega per domandare un chiarimento. Questa forma di aspettativa può essere utilizzato nel caso si sia già ricercatori confermati a tempo indeterminato e si assuma un incarico a tempo pieno in un'università europea che preveda un periodo di "probation", ovvero una tenure track?
Grazie per l'attenzione.
Gent.mo prof. Pagliarini,
trovo finalmente nel Suo blog una serie di risposte a problemi a cui, a quanto pare, nessuno sa trovare soluzioni!
Sono docente di ruolo nella scuola secondaria superiore, per aver vinto l'ultimo concorso (1999), ma non ho ancora svolto l'anno di prova. Dal 2001, anno della mia assunzione, ho usufruito di aspettative e congedi non retribuiti in virtù di borse post-dottorato, assegno di ricerca e borsa di studio all'estero. Sono attualmente assegnista di ricerca alla Sapienza, fino al prossimo settembre. Dal prossimo settembre avrei la possibilità di avere un contratto triennale di "wissenschaftliche Mitarbeiterin" in Germania (equivale al nostro assegno di ricerca), che mi interessa moltissimo, ma purtroppo nessuno è in grado di dirmi se ho ancora diritto all'aspettativa per "assegno di ricerca all'estero". Anche alla scuola dove sono titolare mi hanno chiesto di cercare informazioni alla fonte, cioè al ministero (ho tentato invano di parlare con qualcuno). Visto lo stato confusionale della nostra università, in cui non so se mai un giorno riuscirò a entrare, che cosa posso fare per lavorare ancora per tre anni della mia vita nell'ambito della ricerca universitaria e difendere il 'posto sicuro' a scuola, che poi finirò per accettare?
Grazie infinite per la Sua attenzione!
Corinna
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