mercoledì 4 luglio 2012

soppressione servizio ospedaliero e riflessi sulla ricerca

Gentile prof. Pagliarini, sono un ricercatore universitario confermato a tempo pieno (SSD BIO9),nonché dirigente medico presso l'Azienda Policlinico Universitario di Messina, assegnato alla medicina interna, dove svolgo servizio di dietologia e di cura dei disturbi del comportamento alimentare. Adesso, il direttore generale decide di sopprimere tale servizio e quindi di togliermi la qualifica di dirigente medico. Io rimango dunque solo universitario. Le chiedo dunque: poiché la mia attività didattica e soprattutto scientifica scaturisce dalla pratica ospedaliera, questo provvedimento è legittimo? Di fatto esso mi toglie ogni possibilità di lavorare scientificamente, considerando che la carenza di fondi impedisce qualsiasi forma di ricerca teorica e consente solo di pubblicare lavori fondati sulla casistica esaminata con la pratica ospedaliera. Quale sarà dunque la mia posizione? Essendo a tempo pieno, mi potrà essere concesso (ed eventualmente da chi) l'esercizio dell'attività di dietologo (intramuraria o extramuraria)? Altrimenti, dovrò addirittura cancellarmi dall'albo, non pagare più l'Ente di previdenza, cioè smettere di fare il medico! Attendo di essere illuminato dalla sua esperienza e Le invio i più cordiali saluti (mi servo della mail di un amico). xxxxxxxxxxxxxxx -------------------------------------------------------- caro collega l'attività didattica non dipende dalla dirigenza medica ma dalle decisioni assunte dalla Facoltà in materia di affidamento di compiti didattici. Per l'attività di ricerca, in particolare quella connessa alla pratica ospedaliera, le suggerisco di scrivere al Preside di Facoltà illustrando la situazione determinatasi con la soppressione del servizio di dietologia e chiedendo i necessari adempimenti per evitare di essere costretto ad esercitare l'opzione per il tempo definito al fine di poter esercitare l'attività extramoenia. Cordialmente Alberto Pagliarini

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