sabato 2 gennaio 2010

sul riassorbimento dell'assegno ad personam

Chiarissimo Professore Pagliarini,
sottopongo alla Sua cortese attezione un problema che rappresenta un nuovo modo di procedere del nostro Ateneo.
Tre anni orsono ho vinto un concorso di ricercatore all'Università di xxxxxxxxxx e nell'inquadrarmi nel ruolo l'Amministrazione universitaria mi ha riconosciuto un "assegno ad personam", riassorbibile, integrativo della differenza tra il vecchio trattamento economico (ero e sono responsabile di struttura complessa di una Azienda Ospedaliera Universitaria) ed il nuovo stipendio di ricercatore non confermato, fissato in € 42.517,11 a decorrere dall'1 marzo 2006. Il 28 ottobre mi ha scritto l'Amministrazione che secondo il disposto del 5° comma dell'art. 8 della legge 370/99, che prevede il riassorbimento dell'assegno personale anche per effetto dell'incremento di retribuzione di Dirigente medico, l'assegno ad personam è stato già completamente riassorbito. Mai prima l'Università aveva inciso sulla quota aziendale. Infatti gli aumenti contrattuali che l'Amministrazione dell'Azienda mi ha riconosciuto sono in adempimento all'applicazione dei protocolli d'intesa tra la Regione Siciliana. Mi chiedono altresì la restituzione di € 63.947,50 al lordo perchè indebitamente a me erogate per "difetto di comunicazione" (così è stata la spiegazione verbale) tra gli Uffici dell'Azienda e dell'Ateneo".
Premesso che mai finora si era verificato che la quota universitaria fosse riassorbita utilizzando quella per il servizio reso all'Azienda, i rispettivi Uffici da me interpellati mi rimandano ognuno al corrispondente dell'altra Amministrazione. Pertanto Le chiedo cortesemente un chiarimento su questi punti:
1. E' possibile che una Amministrazione utilizzi il rapporto di lavoro dell'altra? e chi sceglie di esercitare in libera professione nel proprio studio e, non in rapporto aziendale come il sottoscritto, come fa l'Amministrazione dell'Ateneo ad incidere sui ricavi da attività privata? E' possibile quindi che ci sia una difformità di trattamento tra figure uguali?
2. Per effetto della riduzione del trattamento economico ospedaliero di fatto percepirei meno dei miei colleghi pari grado. E' possibile questo? Si verrebbe a creare la situazione paradossale che l'Azienda, dopo avere aggiornato il mio stipendio, poi assorbito dall'Università, debba riconoscermi un assegno integrativo per compensare quello che mi è stato sottratto, pagando così di fatto due volte.
3. Per qunto riguarda la restituzione, l'entità di quanto mi è stato erroneamente erogato - se così fosse - è tale che andrebbe ad incidere in maniera esageratamente negativa sul mio trattamento economico futuro, per cui ne avrei un danno grave. Se nel riscuotere non c'è problema nell'esborso, sì. Di fatto l'Università per tre anni mi ha erogato molto più di quanto avrei dovuto ricevere, sì che ha modificato il mio tenore di vita ponendolo ad un livello a me non spettante, sicchè la conseguenete restituzione mi porterebbe a livelli addirittura inferiori a quelli che avrei avuto senza assegno ad personam (anche questo un paradosso). Che fare?

La ringrazio per l'attenzione e spero che il nuovo anno porti tanta serenità a partire da un buon chiarimento.

Grazie,
xxxxxxxxxxxxxxx


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caro dottore
il comma 5 della legge 370/99 consente all'amministrazione universitaria di attribuire un assegno ad personam, riassorbibile con i futuri miglioramenti economici, ad un docente che entra in un ruolo della docenza provenendo da altra amministrazione. La retribuzione aggiuntiva ad un docente di medicina che presta attivita' assistenziale convenzionata e' corrisposta dall'universita' su un fondo all'uopo fornito dall'AOU. Per l'amministrazione e', pertanto, un miglioramento retributivo della retribuzione complessiva corrisposta al docente e' puo' utilizzare anche l'aumento della stessa, ai fini del riassorbimento dell'assegno ad personam. Ho scritto puo' perche' la scelta e' discrezionale, potendo l'amministrazione limitarsi a riassorbire solo gli aumenti automatici biennali. Ove l'amministrazione decida di riassorbire anche l'aumento della retribuzione aggiuntiva, non ha alcun obbligo di darne comunicazione all'AOU. Per la restituzione di quanto corrisposto erroneamente in piu' puo' scrivere al rettore e chiedere la massima dilazione temporale per evitarle una eccessiva riduzione della retribuzione complessiva che le intaccherebbe il tenore di vita. In genere l'amministrazione concede una piu' lunga rateizzazione. Cordialmente
Alberto Pagliarini

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