domenica 22 agosto 2010

compatibilità tra progetto di ricerca all'estero e ricercatore confermato

Gentile Prof. Pagliarini,

per prima cosa grazie per il lavoro che fa nel sito. Senza di Lei molte persone avrebbero seri problemi a trovare la soluzione migliore ai quesiti.

Ma veniamo al dunque: mio marito dal primo ottobre verrà assunto come ricercatore confermato (ha ottenuto il posto grazie alla legge sulla chiamata diretta, dopo aver usufruito della legge sul rientro dei cervelli). Circa un anno e mezzo fa, quando non si sapeva ancora nulla sul suo destino un professore lo ha inserito in un progetto di ricerca al 25% della durata di tre anni in un'istituzione universitaria svizzera. Da poco abbiamo saputo che il progetto è stato finanziato e quindi a breve dovrebbe partire, in concomitanza con la firma del contratto di ricercatore confermato. Il progetto, inerenti alle sue ricerche attuali, non lo costringerebbe ad andare a vivere in Svizzera. Si tratterebbe di andare solo di tanto in tanto e di organizzare un convegno ogni anno. Lei crede che il progetto sarà compatibile con il posto di ricercatore confermato? Aldilà del danno economico se dovesse rifiutare (come ben sa le paghe italiane per i ricercatori agli inizi di carriera non sono laute e mio marito ha già 46 anni) ci sarebbe anche il dispiacere di non poter portare avanti un progetto interdisciplinare.

In attesa di un suo parere, le invio un cordiale saluto e la ringrazio

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gentile Signora
ritengo non ci sia incompatibilità tra la posizione di ruolo ricercatore confermato e l'espletamento di un progetto di ricerca all'estero che consente di poter pienamente attendere ai compiti istituzionali connessi al ruolo di ricercatore. Dopo la presa di servizio come ricercatore confermato, suo marito deve produrre domanda al preside della sua Facoltà per il necessario nulla-osta che allegherà alla domanda al Rettore per la regolare autorizzazione, specificando eventuali compensi e la loro misura che non può essere superiore a quella della retribuzione di ricercatore confermato, in caso contrario potrà essere concessa l'aspettativa senza assegni, in conformità a quanto previsto nei regolamenti di ateneo e di facoltà. Cordialmente
Alberto Pagliarini

3 commenti:

Pietro Li Causi ha detto...

Gentilissimo prof. Pagliarini,

le inoltro questo quesito attraverso la funzione "commento", perché non riesco a fare altrimenti.

Sono entrato di ruolo a scuola nell'a. s. 2000-01, subito dopo avere conseguito un dottorato di ricerca. Ho quindi usufruito di cinque anni di congedo straordinario per motivi di studio per assegno di ricerca, per poi riprendere servizio a scuola l'1.11.2010.
Adesso mi si prospetta la possibilità di un dottorato di ricerca senza borsa in Francia.
Posso accettarlo?
O non c'è l'obbligo, dopo il periodo di congedo straordinario, di rimanere in servizio per alcuni anni.

Posto poi che la progressione di carriera viene riconosciuta e i contributi versati (art. 2 della legge 476 del 13. 8. 1984), del 1984), perderei posizioni nella graduatoria interna del mio istituto.

Grazie ancora dell'eccellente servizio che presta alla comunità.

Cordiali saluti
p.

Pietro Li Causi ha detto...

ERRATA CORRIGE:

Chiedo venia, ma nel commento precedente, si doveva leggere così:
"Posto poi che la progressione di carriera viene riconosciuta e i contributi versati (art. 2 della legge 476 del 13. 8. 1984), del 1984), perderei posizioni nella graduatoria interna del mio istituto?"


Era una domanda.

Grazie ancora
p.

Anonimo ha detto...

Gent. mo Prof Pagliarini
prima di tutto desidero ringraziarla per l'eccellente lavoro di informazione e chiarimenti riguardo una serie di importanti tematiche.

Le inoltro questa domanda attraverso la funzione "commenti" dal momento che non riesco a fare altrimenti.
Sono un professore di II fascia appena confermato e sto preparando la documentazione per la ricostruzione della carriera.
Ho svolto attività di ricerca all'estero ed il mio ateneo mi ha detto che questo mi dovrebbe essere riconosciuto per il 2/3.
Inoltre appena laureata ho svolto attività di insegnamento presso una scuola privata ma parificata: per il riconoscimento degli anni di insegnamento ho prodotto quale documentazione il contratto di assunzione (a tempo indeterminato), i cedolini del primo e ultimo stipendio versati dalla scuola e i modelli 101 rilasciati dalla scuola per la denuncia dei redditi per ogni anno di insegnamento. E' sufficiente tale documentazione?

Infine una domanda sull'effetto della manovra finanziaria per il 2011. Il mio prossimo scatto stipendiale calcolato a seguito della conferma è previsto per 01-03-2012. Perderò questo scatto o mi verrà conferito nel 2013?

La ringrazio per l'attenzione

AP
Università Milano-Bicocca