venerdì 4 dicembre 2009

Ancora sulla chiamata diretta

gentile professore
Innanzitutto i miei complimenti per il suo utile blog ed encomi per la sua continua assistenza alla comunità accademica.

Sono professore associato di ruolo dal 1999 in una università USA ed sto usufruendo del quarto anno di un contratto nell’ambito del programma “rientro dei cervelli” presso una università italiana.

Sto valutando la possibilità di poter usufruire della chiamata diretta nei ruoli così come specificato dall’articolo 6 del Decreto Ministeriale 23/9/09 prot. N. 45/2009 (vedi allegato). La mia domanda verte sui criteri di equipollenza che sono stati fissati (sia pure in via non definitiva) dal CUN circa la chiamata diretta di professori operanti in università estere (vedi allegato). Quale possibilità ha il sottoscritto ad essere inquadrato nel ruolo di professore ordinario anziché associato? Il documento del CUN di cui sopra include la seguente affermazione: “Si precisa inoltre che per la valutazione delle equipollenze si terrà sempre conto sia del ruolo e delle mansioni svolte all’estero sia dell’attività scientifica, verificando, laddove necessario in virtù della non totale corrispondenza normativa, il soddisfacimento di adeguati requisiti di attività scientifica e di ricerca, così come indicati dal CUN.” Come interpretare questa precisazione? Che esiste un certa flessibilità nella valutazione dei casi individuali?

Tenga presente che negli USA (ed Inghilterra) l’equipollenza del titolo non viene sempre riconosciuta vista le differenze (spesso significative) tra università ed università. Per fare un esempio (usando termini del nostro campionato di calcio), un professore ordinario di una università di serie B or C, a meno di casi eccezionali, difficilmente mantiene questa qualifica in caso di trasferimento in una università di serie A. Viceversa un professore associato di una università di serie A può ottenere direttamente l’ordinariato all'atto del trasferimento in una università di serie B. Insomma mi sembra che le indicazioni della tabella di equipollenza valutino più il titolo che la consistenza del curriculum del candidato.

Infine, nel caso positivo di una mia immissione in ruolo in Italia, quale classe di retribuzione si applica alla luce dell’Allegato 1 del Decreto Ministeriale 23/9/09 prot. N. 45/2009?



La ringrazio anticipatamente della sua attenzione.



Cordialmente,

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caro collega

le norme vigenti, le procedure sin qui adottate da tutte le sedi, i pareri espressi dal CUN, le premesse alla tabella di equipollenza dei titoli predisposta dallo stesso CUN e un significativo asterisco riportato in fondo alla tabella che specifica, nel caso della Francia, l'opportunità di utilizzare il CV nello stabilire l'equipollenza dei titoli, portano alla reale impossibilità della chiamata diretta come ordinario di un docente associato nella nazione in cui lavora. Il predetto quadro negativo si completa se, come è ben noto, si tien conto dei diffusi interessi dei pochi o molti gruppi scientifici che operano nelle facoltà per cui, per l'assegnazione di un posto di ruolo disponibile e la conseguente chiamata di un docente,spesso le facoltà diventano una autentica arena di gladiatori. In tale contesto è inimmagginabile che l'insieme degli ordinari di una facoltà si coaguli sulla chiamata diretta come ordinario di un associato. Caro collega in america le università non sono tutte uguali e il titolo di studio ha un valore reale che dipende dal prestigio della università che lo ha rilasciato, non ha lo stesso assurdo e anacronistico valore legale come in Italia. E' successo e può succedere che un docente ordinario in una università di minor prestigio diventi associato se passa ad una università di maggior prestigio o viceversa un associato in una università di alto restigio diventi ordinario passando in una di più basso prestigio. In Italia ciò non è neppure pensabile e, tuttavia, il valore legale resta un tabù non toccabile perché troppi sono gli interessi professionali e, quindi, politici connessi al consenso per la conservazione del potere. E' questa una dura realtà, causa non ultima dei grandi mali dell'università italiana. Ciò è di tutta evidenza, ma partiti politici, sindacati, gran parte del mondo accademico si sono opposti e si oppongono fortemente a intaccare quel tabù che lo stesso Luigi Einaudi chiedeva di eliminare 50 anni fa. Circa l'inquadramento nel caso di chiamata diretta come associato, potrà essere attribuita al più la 5^ classe retributiva, corrispondente alla 04 delle mie tabelle. Vale cioè lo stesso criterio di riconoscimento dei servizi pregressi valido per le chiamate ordinarie di un docente di 1^ o di 2^ fascia. Cordialmente

Alberto Pagliarini

1 commento:

prometeo ha detto...

Prof Pagliarini.
vorrei chiederle alcuni chiarimenti riguardo al meccanismo di chiamata diretta di ricercatori da parte di atenei italiani. Se ho campito bene questo meccanismo non è equivalente al progetto "rientro dei cervelli" recentemente bandito. Corretto?
Grazie
Antonio